I trend della ricarica auto elettriche: VGI e Plug and Charge

Con l’ascesa dei veicoli full electric e ibride Plug-in, l’attenzione si sposta ora verso l’ottimizzazione delle infrastrutture di ricarica e l’esperienza utente.

In questo contesto, stiamo notando che il mercato della ricarica elettrica si sta sempre di più orientando verso alcuni concetti, ormai, “non più così tanto futuristici”.

Oggi vorremmo parlare e spiegare due di queste tecnologie su cui vale la pena fare un approfondimento:

• Vehicle-to-Grid (VGI)
• Plug&Charge.

Queste innovazioni non solo rispondono alle sfide attuali in merito alla semplificazione della User Experience del driver elettrico, ma offrono anche un’anteprima di come l’interazione tra veicoli elettrici e reti energetiche si evolverà per creare un ecosistema integrato. Esplorando l’impatto di queste tecnologie, possiamo anticipare una trasformazione significativa nell’esperienza quotidiana dei conducenti di veicoli elettrici, ma non solo: nel caso del VGI anche un diverso modo di concepire il veicolo…

Vediamo insieme perché; cos’è il VGI?

L'Integrazione del Vehicle-to-Grid (VGI)

Il Vehicle-to-Grid può rappresentare il futuro della mobilità elettrica. Si tratta di una tecnologia che consente ai veicoli elettrici di interagire con la rete elettrica, non solo per caricare le batterie dell’auto, ma anche per rilasciare energia alla rete durante i picchi di domanda.

Per farla più semplice vige il principio di direzionalità, che promette di trasformare i veicoli in veri e propri accumuli di energia mobili, che possono contribuire all’equilibrio del carico elettrico e alla stabilizzazione della rete di energia elettrica.

L’aspetto da non sottovalutare è che per l’utente, il VGI potrebbe significare l’opportunità di trasformare il proprio veicolo in una fonte di guadagno passivo, vendendo l’eccesso di energia della macchina alla rete energetica, migliorando così l’esperienza complessiva del conducente e incentivando, grazie alla remunerazione in favore del possessore del veicolo, l’adozione di veicoli elettrici.

All’Osservatorio Smart Mobility del Politecnico di Milano, di cui, come azienda siamo promotori, abbiamo notato come quest’applicazione tecnologica sia sempre più un tema rilevante nella discussione dei trend associati alla ricarica elettrica; infatti, case automobilistiche e operatori di ricarica (CPO) si stanno attrezzando affinché tale tecnologia sia disponibile nel giro di qualche anno.

Plug and Charge: La Semplificazione dell'Esperienza di Ricarica

Il sistema Plug&Charge, invece è principalmente volto a rivoluzionare l’esperienza utente nel processo di ricarica dei veicoli elettrici. Questa tecnologia elimina la necessità di autenticazione manuale o di utilizzo di carte di pagamento durante la fase di ricarica. Il veicolo e la stazione di ricarica si comunicano automaticamente, gestendo il pagamento e la fatturazione senza interventi esterni, grazie all’utilizzo di protocolli di comunicazione sicuri e certificati digitali. Tale innovazione porta a una drastica riduzione dei tempi di attesa e a una maggiore semplicità, rendendo l’esperienza di ricarica paragonabile al semplice atto di parcheggiare.

Il Plug&Charge può sicuramente avere impatti positivi sull’adozione dei veicoli elettrici, ma rimane ancora un’incognita come per le flotte aziendali possa essere applicabile e come verrà gestito il tema della fatturazione elettronica direttamente nel cassetto fiscale. Principio fondamentale su cui base il mercato delle energy cards e a cui difficilmente le aziende rinuncerebbero.

Impatti sul Customer Journey del Driver Elettrico

Il VGI e il Plug&Charge sono solo alcune delle tecnologie emergenti nel mondo delle infrastrutture di ricarica elettrica. Con il Plug&Charge sicuramente l’esperienza complessiva, del driver privato, diventerebbe più fluida e incentrata sull’utente. Il VGI, invece, aggiunge un nuovo livello di interazione con l’ecosistema energetico.

Entrambi i trend hanno il potenziale di aumentare la fiducia e la soddisfazione dei conducenti di auto elettriche, riducendo le barriere all’entrata e facilitando così la transizione verso una mobilità più sostenibile e interconnessa.